Benedetti zombi

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  1. MrThorat
     
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    Quella che fino a poco tempo fa era considerata una metropoli, ora mostra la sua irriconoscibile faccia tumefatta, l'umidità estiva sembra aver restituito alla terra Romana la sua antica identità palustre.
    Ho passato giorni difficili, nascosto nello scantinato di un vecchio edificio non lontano dal centro città, ho trovato un fucile e con questo mi sono difeso da certi infetti, così li ho sentiti chiamare, ora però sono a corto di provviste e la fame mi costringe ad abbandonare la mia tana.

    -Fino a pochi giorni fa ero ridotto come l'ultimo fra gli uomini- così brontolava il vecchio Salviati mentre spostava ansando e sbuffando le lamiere che fungevano da porta al suo nascondiglio.
    -Ora invece potrei essere l'ultimo degli uomini-
    l'intenso sole del pomeriggio estivo filtrava dai buchi che le bombe avevano aperto nell'edificio, e illuminavano le scale che conducevano giosuè dal seminterrato fino al livello della strada.
    Una volta varcato ciò che rimaneva del portone a doppio battente del palazzo Giosuè stette guardingo a contemplare il profilo della città, le scomposte geometrie dei condomini in rovina, le buie profondità delle finestre aperte ed il silenzio innaturale che sembrava destinato a durare in eterno.
    -Sembra che in questo quartiere non sia rimasto nessuno- disse in un sospiro di sollievo.
    Quando ad un tratto due fortissimi boati si propagarono dal cielo e fecero trasalire Giosuè che fece per appoggiarsi ad uno dei battenti del portone, questi due boati lasciarono due fischi che vibravano nell'aria e risuonavano lungo le vie deserte.
    -Devono essere aerei- Così pensò il vecchio tendendo l'orecchio per cercare di accertarsi della fonte di quei terrorizzanti boati.
    L'ennesimo gorgoglio dello stomaco lo convinse defintivamente ad imbracciare la dopietta e ad abbandonare la sicurezza del suo rifugio.


    -Parlato-
    -Pensato-


    Giosuè Salviati


    Salute: Non infetto
    Armi: Doppietta Beretta 486, 20x cartucce a pallettoni. coltello Stiletto con meccanismo a scatto.
    Zaino:
    . Un pacchetto di sigarette ( 20x)
    . Borraccia di lamiera piena d'acqua ( 100Ml)
    . Orologio con meccanismo automatico Omega
    . Accendino a benzina
    . Occhiali da lettura tondi
    . Torcia elettrica a led
    . Pagnotta di pane raffermo
    . Strumenti da scasso (grimaldelli e cacciaviti)

    Abbigliamento: Giubbotto impermabile (rattoppato), jeans scuri, scarpe in pelle nera, guanti di lana, camicia in cotone bainca, giacca grigia, fazzoletto da collo marrone.
    Abilità: .Mimetizzazione (3) .Scassinatore (2) .Leadership (3)
    Soldi: 10 €
    Note:

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    Edited by MrThorat - 24/11/2018, 21:12
     
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    Hai usato la prima persona e poi la terza, scegli uno stile di scrittura e usa sempre quello :) inoltre per i pensieri, come da regolamento, ti suggerisco di usare sempre l'arancione in italicus come questa nota

    Una volta uscito dal posto sicuro scopri che le tue supposizioni erano vere: due caccia e un aereo hanno sorvolato la città e ora sono lontani all'orizzonte. Ti accorgi che si sono lasciati alle spalle numerosi lanci di rifornimenti, il più vicino dei quali è destinato ad atterrare a pochi chilometri da dove ti trovi, verso il centro a quanto pare. Fuori l'ambiente è tranquillo per ora. La strada è molto ostruita dai detriti degli edifici circostanti e danneggiata dai bombardamenti e dal napalm. Andando a destra poco distante c'è un incrocio, il semaforo è collassato su di esso sfondando il parabrezza di un auto. A sinistra c'è una svolta che ti costringerebbe ad andare a destra. Il centro si trova di fronte a te, se vuoi andarci è indifferente quale via scegli. Vicino l'incrocio si capisce che c'è un ristorante grazie ad un insegna al neon in frantumi, potrebbe essere accessibile. Dall'altra parte ci sono solo condomini simili a quello dove ti sei rifugiato, potresti avere fortuna e visitare qualche appartamento se trovi le porte sfondate. Nessuna presenza di strani mostri all'orizzonte

     
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  3. MrThorat
     
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    Cammino lungo la via desolata, i miei passi risuonano in pigri riverberi che si infrangono contro i cumuli di detriti, mi diriggo verso destra.

    -Ancora non posso credere che questo deserto sia quel che resta di Roma, eppure dovrei essermi abituato a tutto questo-


    Passando la mano sulla portiera dell'ammasso di lamiere che un tempo fu un auto la mia mano si tinge dello scuro strato di cenere e vernice bruciata che la ricopre, la pulisco sfregandola contro il giubbotto.
    Ho notato che gli aerei hanno lasciato cadere delle casse in direzione del centro, questo può significare che altri sopravvissuti saranno sicuramente in marcia per raggiungerle, ma non posso permettermi di camminare in pieno giorno nel centro della strada così mi defilo su un lato di questa.
    Un brivido freddo mi percorre la schiena quando scorgo d’allatra parte della strada le scure vetrate ormai distrutte di un ristorante, sono certo che ormai non ci sia cibo all’interno o che quello rimasto non possa essere commestibile, nonostante questo mi faccio coraggio e mi avvicino alle finestre del ristorante estraggo la torcia elettrica dallo zaino e comincio a scrutare all’interno.






    Giosuè Salviati


    Salute: Non infetto
    Armi: Doppietta Beretta 486, 20x cartucce a pallettoni. coltello Stiletto con meccanismo a scatto.
    Zaino:
    . Un pacchetto di sigarette ( 20x)
    . Borraccia di lamiera piena d'acqua ( 100Ml)
    . Orologio con meccanismo automatico Omega
    . Accendino a benzina
    . Occhiali da lettura tondi
    . Torcia elettrica a led
    . Pagnotta di pane raffermo
    . Strumenti da scasso (grimaldelli e cacciaviti)

    Abbigliamento: Giubbotto impermabile (rattoppato), jeans scuri, scarpe in pelle nera, guanti di lana, camicia in cotone bainca, giacca grigia, fazzoletto da collo marrone.
    Abilità: .Mimetizzazione (3) .Scassinatore (2) .Leadership (3)
    Soldi: 10 €
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    L'interno è piuttosto buio e la torcia si rivela necessaria. Le finestre sono stranamente intatte anche se con qualche crepa. Il locale appare molto disordinato con tavoli e sedie fuori posto, sembra essere molto grande. La prima cosa che salta all'occhio però è una presenza all'interno che in un primo momento appare confusa e disorientata dal fascio luminoso della torcia. Dopo un po'inizia a fissare nella tua direzione, è decisamente uno zombie... si avvicina alla finestra dove tu hai fatto luce e inizia a colpirla nonostante la porta a una quindicina di metri da lì sia aperta. Dopo pochi colpi il vetro già inizia a incrinarsi più di quanto non lo sia già

     
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3 replies since 24/11/2018, 18:26   75 views
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