Condominio n. 67, Via Aurelia (vecchia)

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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    "Spostamento da Esterno - Strade Roma"

    Alessandro riuscì ad entrare all'interno dell'edificio, seguito da Giacomo che appena entrato si chiuse la porta dietro le spalle; il pianerottolo era deserto e il silenzio all'interno regnava sovrano, mentre dall'esterno le urla arrivavano ovattate per via delle mura.

    Giacomo guardò dallo spioncino della porta la situazione in strada, "Dio mio...è spaventoso", detto questo si girò verso Alessandro, "Assicuriamoci che l'edificio sia sicuro, poi andremo fuori a cercare il tuo amico e i miei amici; bisogna che uno di noi due vada a controllare che di sopra non ci sia nessuno di quei matti mentre l'altro resta di sotto di guardia alla porta a controllare che nessuno entri...cosa preferisci fare?"



     
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  2. Roxas
     
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    "CORRICORRICORRICORRICORRICORRICORRICORRICORRICORRI" pensava fra se e se. Correva come un matto. Intorno vedeva tutto sfocato e disordinato. Sentiva tutto a rallentatore. Sentiva grida provenire dalla strada dell'ospedale, senti ringhi sempre più acuti e terrificanti. Vide molto rosso intorno. Non sembrava neanche giorno, ma sembrava che tutto era illuminato dagli schizzi di sangue emanati da quelle luride creature.

    Entrò buttandosi di pancia nel condominio. All'atterrare sul marmo, si fece male all'addome. Ma non era niente, aveva solo preso una botta. Anche se indolenzito dalla botta, il terrore ebbe la meglio sui sensi di Alessandro, che lo fece girare di scatto verso la porta. Aveva sentito dei rumori di passi dietro di lui, e aveva il brutto presentimento che fosse un infetto.

    Sollevato, vide invece che era Giacomo, che si chiuse dietro la porta. Appena entrato, si mise di spalle alla porta. Si appoggiò, e con le mani spalancate verso i muri che toccavano la porta. Quando aveva chiuso la porta, il silenzio regnò sovrano nel pianerottolo. Se non fosse per le urla esterne che riuscivano, seppur con suono ovattato, a penetrare i muri, si poteva quasi definire una giornata normale.

    Alessandro cercò di rimettersi in piedi, e quando ci riuscì, si appoggiò al corrimano delle scale, che portava al piano superiore. Non poteva credere a ciò che stava succedendo, tutte quelle storie, tutte quelle idiozie sugli zombie e su pandemia a scala globale, erano vere. Certo, non credeva che quelli fossero dei cadaveri, ma ci andavano molto vicino.

    "Quando finiranno le stanze all'inferno, i morti cammineranno sulla terra..." ripetette a bassa voce una frase che aveva sentito da suo fratello, quando era piccolo, probabilmente con l'intento di spaventarlo a morte.

    Si guardò intorno. Era un pianerottolo piuttosto nella norma. A Roma non si usava mettere negli stessi quartieri condomini con stile costruttivo diverso fra i palazzi, e quello non faceva eccezione. Era spazioso, con delle scalinate che portavano al primo piano, dove iniziavano i condomini. All'entrata, vicino alla porta, vi erano le cassette delle lettere con i vari cognomi delle persone che abitavano nello stabile, insieme ad una cassetta adibita alla pubblicità.

    Dopo aver ripreso fiato, Giacomo si mise a guardare la situazione dallo spioncino. Gli comparvero delle rughe sugli occhi, insieme ad un espressione incredula mista a paura. "Dio mio...è spaventoso" disse, mentre si girava in direzione di Alessandro. "Assicuriamoci che l'edificio sia sicuro, poi andremo fuori a cercare il tuo amico e i miei amici; bisogna che uno di noi due vada a controllare che di sopra non ci sia nessuno di quei matti mentre l'altro resta di sotto di guardia alla porta a controllare che nessuno entri...cosa preferisci fare?"

    Alessandro riflettete un attimo. "Preferirei stare qui senza rischiare la pellaccia, ma bisogna essere obbiettivi. Sono molto più agile di lui, quindi so muovermi bene negli spazi stretti. Inoltre, con la sua corporatura, impedirà l'accesso a qualunque non-morto che sia talmente pazzo da provarci."

    Trasse un respiro profondo, e disse: "Vado in perlustrazione. Sei abbastanza forte da poter tenere in piedi quella porta per il tempo necessario. Cercherò anche qualcosa che possa aiutarci. Se non torno entro 20 minuti, vai a esclusione che mi è successo qualcosa."

    Detto questo, prese dal suo zaino il suo multiuso, e prese il cacciavite a stella "Certo, se trovo uno di QUELLI, mi sarà utile quanto un bisturi su un gigante, ma se dovrò scassinare qualche porta, non avrò problemi."


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Felpa con cappuccio
    -Jeans con cintura in pelle
    -Scarpe da ginnastica
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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  3. CPL ©
     
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    Moderatore
    Alessandro Lombardi

    "Ok, io controllerò la porta fino al tuo ritorno, non metterci troppo, non penso che qualcuno di quei bastardi ci abbia visto entrare ma nel caso mi sbagliassi tra poco potremmo essere in guai seri", detto questo si mise a guardare dallo spioncino in modo da vedere se qualcuno si fosse avvicinato.

    Alessandro percorse velocemente le scale che portavano al primo piano, guardando dal centro della rampa di scale vide che andavano su per altri due piani oltre a quello, arrivato al primo piano vide a destra e a sinistra due porte chiuse.

    Fino ad ora sei andato benissimo, ricorda d'ora in avanti che tutto ciò che vuoi fare devi PROVARE a farlo, per esempio se ce un cassetto e vuoi aprirlo, scrivi "Avrei provato ad aprire il cassetto" perché quest'ultimo potrebbe essere chiuso a chiave, soprattutto le descrizioni dei posti in cui arrivi lasciale a me, non scrivere "Nella stanza notai un cassetto, un letto e un divano sopra cui c'era un RPG".
    Ripeto che finora sei andato benissimo, te lo dico solo per evitare futuri errori


     
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  4. Roxas
     
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    Giacomo rimase appiccicato alla porta mentre sentiva la risposta di Alessandro. Dopo averlo sentito, si girò a ritornò al spioncino. Gesticolando con la mano destra un cenno di assenso, disse: "Ok, io controllerò la porta fino al tuo ritorno, non metterci troppo, non penso che qualcuno di quei bastardi ci abbia visto entrare ma nel caso mi sbagliassi tra poco potremmo essere in guai seri" dopodiché si concentrò nuovamente sullo spioncino, per vedere se qualcuno si stava avvicinando.

    Alessandro salì velocemente le scale che portavano al primo piano. Raggiunto il primo piano, ispeziono le due porte per verificare se erano chiuse. Per il suo sollievo, lo erano. Dopo aver fatto ciò, guardò al centro della rampa di scale per vedere quanti altri piani mancavano. A suo vista ne mancavano solo altri due. Diede un ultimo sguardo alle porta, e poi pensò:

    "La priorità per adesso è vedere se il condominio è sicuro. Penserò più tardi a trovare qualcosa."

    Dopo aver pensato ciò, cercò di salire la rampa di scale per raggiungere il piano superiore dello stabile.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    Alessandro salì gli scalini per arrivare al 2° piano, arrivato vide che li come al piano di sotto erano presenti due porte chiuse, in quel momento un rumore come di qualcosa che cade si sente arrivare dal piano di sopra.



     
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  6. Roxas
     
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    Alessandro riuscì a raggiungere il secondo piano. Era identico al precedente, con entrambe le porte chiuse. Fece per salire l'ultimo piano, ma si fermò di scatto. Aveva sentito un rumore di un qualcosa che cade. Gli si gelò il sangue.

    Era cosi tranquillo, diamine. Meglio andare con cautela

    Si abbassò e tentò di salire le scale accovacciato, per fare il minor rumore possibile.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    Arrivi lentamente e senza far il minimo rumore al terzo piano, arrivato vedi a sinistra una porta chiusa mentre a destra la porta dell'appartamento è socchiusa, dal piccolo spiraglio vedi che all'interno la luce è spenta, da fuori non senti nessun rumore.



     
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  8. Roxas
     
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    Alessandro riuscì, seppur molto lentamente, a salire le scale senza fare il minimo rumore, raggiungendo il terzo piano. Sembrava tutto normale, tranne per il fatto che la porta dell'appartamento sulla destra era socchiusa. Non si riusciva a intravedere nulla dal piccolo spiraglio, probabilmente la luce era spenta.

    "Come faccio a capire cos'è successo li dentro senza entrare? Uhm..."

    Incominciò a riflettere sul da farsi senza alzarsi dalla scomoda posizione, finché non ebbe un idea.

    Si avvicinò di soppiatto al cardine della porta, e diede due colpi secchi sulla porta, cercando di provocare quanto più rumore possibile.

    Avanti, sarai pericoloso ma sei anche abbastanza stupido per cascarci...


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    I due colpi che dai alla porta interrompono bruscamente il silenzio che aleggiava all'interno, subito senti una specie di lamentio provenire dall'interno, come un urletto fermato sul nascere.



     
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  10. Roxas
     
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    Quando batté sulla porta, i due colpi riecheggiarono nel condominio, spezzando il gran silenzio che si era formato prima. Alessandro rimase immobile in attesa di eventuali risposte dall'interno, che non si fecero attendere molto. In risposta ai due battiti sulla porta, riemerse una specie di urletto soffocato.

    "Da quando che loro urlano...?"

    Tentò di aprire completamente la porta, per far entrare un po di luce dal condominio. Doveva correre il rischio, poiché se avesse ignorato la stanza, sarebbero dovuti uscire senza alcun arma, e ci avrebbe messo troppo tempo a scassinare una porta, sempre se ci fosse riuscito.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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  11. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    Spalancando la porta davanti a te lasci entrare un po di luce nell'appartamento, ora riesci a scorgere un divano e dietro a esso un televisore, a destra della tv vedi una porta chiusa, per il resto non riesci a scorgere nient'altro all'interno per via della poca luce.



     
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  12. Roxas
     
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    Alessandro riuscì a spalancare la porta senza problemi. La poca luce che rimaneva riuscì ad entrare nella stanza, illuminandone un divano e un televisore dietro di esso. A destra della televisione vi era una porta chiusa. Purtroppo la luce era troppo poca, e non illuminava il circondario.

    Il tizio, o l'eventuale infetto, è caduto, quindi potrebbe essere su questo pavimento! Dannazione a me che non mi sono portato una torcia. Vediamo se trovo l'interruttore della luce, se si accende, entro, altrimenti chiuderò la porta e cercheremo di arrangiarci senza niente.

    Alessandro mise le mani sulle mura dell'appartamento, alla ricerca a tentoni dell'interruttore della luce. Se lo avesse trovato, lo avrebbe attivato per vedere se funzionava, altrimenti avrebbe chiuso la porta e sarebbe tornato giù da Giacomo.



    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
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    -Felpa con cappuccio
    -Jeans con cintura in pelle
    -Scarpe da ginnastica
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    Soldi: 50 euro
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  13. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    Dopo qualche attimo di ricerca trovi un'interruttore, lo premi e la luce si sparge per tutta la stanza, nel preciso istante in cui la luce si accende senti un urletto di una bambina e qualche attimo dopo da dietro il divano si alza un uomo che ti punta un Remington 870 addosso, "Non ti avvicinare schifoso bastardo o giuro che ti faccio saltare in aria quella testa di cazzo!!", intanto vedi che la bambina che poco prima ha urlato sta abbracciata all'uomo impaurita e piange.

    Ora che la luce è accesa nella stanza noti che è presente anche un ripiano con dei libri, sotto di esso noti 4-5 libri di grandi dimensioni sparsi a terra.



     
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  14. Roxas
     
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    Tastando nell'oscurità, Alessandro riuscì a trovare l'interruttore. Stando attento a non entrare nella stanza, premette il pulsante.

    La luce che si tratteneva nella lampadina sprigionò tutta la sua potenza, divampando luce in tutto l'appartamento. Quando anche l'ultimo briciolo di oscurità svanì dalla stanza, Alessandro non ebbe il tempo di ispezionarla a dovere che sentì nuovamente un urletto da una persona. Sembrava una bambina.

    Cosa cazzo... non ebbe tempo di finire il suo pensiero che un uomo comparve da dietro il divano, con un fucile a canna liscia armato e pronto a difendere il suo padrone. Lo puntò in direzione della nuca di Alessandro ed esclamò: "Non ti avvicinare schifoso bastardo o giuro che ti faccio saltare in aria quella testa di cazzo!!"

    Alessandro lo guardò per qualche secondo. Era appena uscito dall'inferno in terra, dopo quello che aveva visto in strada non si spaventava di un minaccioso fucile a canna liscia. Ma notò che il proprietario del fucile doveva essere molto agitato, e decise che era meglio assecondarlo, quindi alzò entrambe le mani.

    "Non preoccuparti, non sono un ladro... ne uno di loro".

    Alessandro notò che la bambina che aveva fatto urlato in precedenza era in preda ad una crisi di pianto dovuto alla paura. Stava abbracciando l'uomo col fucile, e aveva la paura negli occhi.

    Dio, mi ricorda molto... e diede un occhiata veloce allo zaino.

    Affianco ad Alessandro vi era un ripiano con dei libri, di cui alcuni di grandi dimensioni erano sparsi per terra.

    "Non sono ostile, sono in perlustrazione, alla ricerca di qualcosa che mi permetta di andare alla ricerca di un mio amico li fuori. Non ho armi con me, e hai la mia parola, per quel che può importare adesso.



    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
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    -Felpa con cappuccio
    -Jeans con cintura in pelle
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  15. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    L'uomo continua a tenerti l'arma puntata addosso, "Per quale motivo dovrei crederti sulla parola?! E poi chi mi assicura che non sei infetto?! Magari nemmeno lo sai!", la bambina intanto si era un po calmata, aveva smesso di piangere ma continuava a tenersi stretta all'uomo, alzò lo sguardo e con gli occhi ancora arrossati dal pianto guardò l'uomo, "Papà....ho paura...non voglio che anche tu diventi come la mamma...", a quelle parole sul viso dell'uomo comparve una smorfia di sofferenza, "Non succederà piccolina...la..la mamma stava male..non succederà niente a noi..te lo prometto", disse continuando a fissarti.



     
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95 replies since 2/8/2014, 13:31   588 views
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