INTRODUZIONE - SEATTLE

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    17 Novembre 2014
    Ore 00:00
    Seattle - Harborview Medical Center



    È scoccata la mezzanotte all'Harborview Medical Center di Seattle quando, all'esterno dell'edificio, una voce rompe il silenzio.

    -La mia squadra CDC venga qua, fra poco c'è il cambio della guardia interna e iniziano i turni notturni!-, urla il caposquadra Arrison.

    Lentamente intorno a lui si radunano 4 uomini armati e muniti di tuta anticontaminazione e maschera anti-gas; intorno a loro, si intravedono grazie all'illuminazione artificiale accampamenti di tende, dove medici convivono con unità della guardia nazionale e soldati CDC.

    -Che palle.-, si lamenta il caporale maggiore Plum, rivolgendosi ai compagni di squadra. -Non ho per niente voglia di farmi un giro in quel cimitero vivente.-

    -Cerca di guadagnarti la paga, mister, anche io non ho per niente voglia di stare sei ore lì dentro con un caporale che non fa altro che lamentarsi.- lo interrompe seccato il suo compagno di ronda.

    -Ma quanto sei simpatico, George, ci vai te a disinfettare i cessi dell'ospedale questa volta!-

    -SILENZIO! Cazzo, vi comportate come delle reclute schifate dal rancio della mensa! Piantatela con la vostra stupida rivalità e andate a dare il cambio ai vostri due colleghi, staranno per uscire dalle docce chimiche ormai.-

    Gli altri due individui della squadra non hanno aperto bocca, limitandosi ad ascoltare la conversazione, anche perché sono i membri più giovani, da poco integrati nella squadra, e non se la sentono di commentare. Fra Plum e George, in realtà, non scorre cattivo sangue: è dall'inizio della quarantena che si dividono i compiti di ronda e disinfestazione, ma provano sempre un certo gusto a fare competizione fra di loro sotto agli occhi di Arrison.

    La squadra si posiziona davanti all'ingresso dove è stata provvisoriamente installata una doccia chimica. Dopo circa due minuti le porte si aprono e dai fumi residui delle docce escono due uomini in tuta mimetica, alti e robusti, con una faccia piuttosto stanca.

    -Bentornati, rapporto da dichiarare?-

    Si fa avanti il più anziano dei due. -Sissignore. Tutto tranquillo all'interno, pazienti calmi, i camici sono stati gettati nell'inceneritore. L'unica segnalazione è che un paziente del Settore otto, camera due, ha mostrato aggressività nei nostri confronti. L'ho neutralizzato, e il mio collega lo ha sedato.-

    -Avete lavorato bene oggi, uomini. Il vostro turno è finito, tornate dalle vostre famiglie a riposare. Ci rivediamo domani alle sette del mattino, qui.-

    -Grazie signore, a domani. E buon lavoro.-

    Una volta congedati i due soldati, il caposquadra si rivolge a Plum. -Tocca a voi. Le regole le sapete, si passa sotto le docce per ogni settore che attraversate, una volta nelle docce attendete che le porte si riaprano, controllate che lo status mentale dei pazienti non degeneri e usate le armi letali SOLO se è indispensabile per la vostra sopravvivenza. Buona fortuna.-

    Dopo un sonoro "sissignore" i due entrano nella doccia chimica. Quando la porta blindata si chiude alle loro spalle Plum sussurra al suo amico-nemico: -"Buona fortuna" dice lui... Non ho mai visto il caposquadra sporcarsi le mani in prima persona per entrare qui dentro.-

    George ride. -Già, razza di scansafatiche, forse dovremmo smettere di fingere di litigare quando c'è... a me scappava da ridere mentre mi dicevi di disinfettare i cessi.-

    -Beh, quello col cazzo che lo facciamo!- Anche Plum scoppia a ridere. -Tanto, chi vuoi che ci vada a controllare? Limitiamoci a controllare che i pazienti non stiano scatenando un macello... che non mi stupirebbe.-

    -Caporale... Lei ha visto troppi film. Io non mi stupisco di un malato mentale, visti tutti gli infetti presenti nell'ospedale.-, concluse il giovane mentre le porte opposte della doccia si aprirono rivelando un corridoio lungo e poco illuminato, i due erano dentro.


    Ore 2:00, 17 novembre

    La quiete nei corridoi del Settore sette dell'ospedale è compromessa solo dai passi di due agenti del CDC che, indisturbati, controllano settore dopo settore lo stato dei pazienti.

    -Ehi, George! Vieni a vedere!-, sussurra il caporale.

    Il suo compagno, che stava controllando altri pazienti, sentendo il rimbombo della dell'altro, si avvicina, sospettoso. -Che c'è? Ne hai visto un altro che sembra mia madre?-

    -Ma no! Guarda questo!- gli replica Plum, innervosito, indicando un uomo all'apparenza piuttosto giovane, sdraiato su una branda. C'è qualcosa che non va... -Non ha un braccio... eppure non risulta che ci siano persone amputate dentro quest'ospedale!- prosegue concitato il caporale.

    -Sveglialo-, gli risponde l'altro.

    Il caporale scuote leggermente il paziente, che per qualche secondo sembra non avere reazioni. Poi, apre lentamente gli occhi.

    -Stia tranquillo, siamo agenti CDC. Chi l'ha ridotta in questo stato, amico?-

    Il paziente cerca di rispondere, ma emette solo rantoli e grugniti. Con estrema fatica, si volta sulla pancia, e sembra ritornare in uno stato di incoscienza.

    -Dorme di nuovo? La cosa non mi piace, qualcuno deve averlo attaccato.-

    -Ma qui non c'è niente da usare... nessun oggetto potrebbe amputare il braccio a qualcuno...-

    -Cosa vorresti dire? Che se lo sono mangiato? Ma fammi il piacere! Faremo rapporto al caposquadra su questa cosa, vedrai che provvederà lui. Andiamo al prossimo Settore.-

    In quel momento, fra i due è il più giovane ad avere l'animo tranquillo. Una volta abbandonata la sala i due entrano nella doccia chimica che separa il Settore sette dal Settore otto.

    Una volta dentro, le porte si chiudono con un sonoro clack. Ma dalle porte davanti a loro, improvvisamente, si sentono urla e poi tonfi sordi... pugni che vengono sferrati contro i battenti.

    -Ma che fanno questi coglioni? Cercano di sfondare la porta?-

    -Non c'è n'è bisogno: fra poco si aprirà da sola, quando finiamo la doccia... Sarà solo quel cretino ammattito che era stato sedato dal tipo dell'altro turno.-

    -Sarà sicuramente così. Dai, prepara il sedativo... questo stronzo adesso si mangerà qualche dente.-, concluse il caporale, mettendo l'arma dietro le spalle, pronto a colpire all'apertura della porta.

    Intanto il suo collega estrae una siringa e installa l'ago, mentre si continuano a sentire colpi potenti sulla porta di metallo. E' insistente.

    -Fra poco non ci terrà più così tanto a entrare, vedrai. Apertura porte fra tre, due... uno...-

    Finalmente la porta del Settore otto si apre con un cigolio. Davanti a loro, una scena che i due militari non si aspettano: a due metri da loro ci sono almeno dieci individui, pazienti dell'ospedale, che si scagliano sui militari non appena le porte si sono aperte abbastanza. I militari hanno riposto le armi a tracolla e non hanno scelta che non sia combattere a mani nude. Tuttavia in meno di cinque secondi sono a terra, impotenti e sconfitti, senza poter far nulla mentre gli infetti strappano le loro tute anticontaminazione...




    Edited by CPL © - 27/7/2014, 20:18
     
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