Strade Roma (vecchia)

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  1. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi



    Il poliziotto arrivò al fianco della Cadillac dalla parte del guidatore, bussò al finestrino facendo cenno di abbassarlo, Carlo obbedì; appena il finestrino fu abbassato l'uomo diede un'occhiata all'interno della macchina con uno sguardo per poi rivolgersi a Carlo, "Può favorire gentilmente dei documenti identificativi?", Carlo aprì il cruscotto e fece finta di cercare, "Grazie al cielo che ho dimenticato veramente documenti e patente di sopra..", chiuse il cruscotto e si girò verso il poliziotto "Purtroppo non le ho dietro agente...ad ogni modo mi chiamo Andrea Berardi, la nostra amica qui dietro si chiama Viola Rosetti e lui è...", il poliziotto lo interruppe prima che potesse finire la frase, "Tralasciando il fatto che dovrei farle una multa non da poco per la dimenticanza...penso che il suo amico sia benissimo capace di dirmi come si chiama da solo, grazie", detto questo volse lo sguardo ad Alessandro; nel frattempo era arrivato l'altro agente che si era fermato dalla parte del passeggero e aveva iniziato a fissare con aria severa Amanda...







     
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  2. Roxas
     
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    "Ora sapremo se la mia infanzia è servita a qualcosa" pensò scherzando fra se e se.
    Il poliziotto arrivò al fianco della Cadillac, sul fianco di Carlo, mentre l'altro stava ancora arrivando. Battacchio il finestrino del guidatore un paio di volte, facendo un cenno severo di abbassarlo. Carlo obbedì immediatamente. Appena il finestrino si fu abbassato del tutto, il poliziotto si sporse dentro l'auto e diede uno sguardo generale al trio e dintorni. dopodiché si rivolse a Carlo:

    "Può favorire gentilmente dei documenti identificativi?"

    Carlo, senza battere ciglio, aprì il cruscotto e, almeno apparentemente, cercò i documenti all'interno. Si perse li dentro per pochi secondi, per poi chiudere fortemente il cruscotto. Si mise ritto con la schiena, e guardando il poliziotto gli disse:

    "Purtroppo non le ho dietro agente...ad ogni modo mi chiamo Andrea Berardi, la nostra amica qui dietro si chiama Viola Rosetti e lui è..."

    Il poliziotto lo interruppe con un gesto di mano. Non voleva perdere tempo, a quanto pare. Incominciò a parlare, con una professionalità che Alessandro raramente aveva visto a Foggia.

    "Tralasciando il fatto che dovrei farle una multa non da poco per la dimenticanza...penso che il suo amico sia benissimo capace di dirmi come si chiama da solo, grazie"

    Nel frattempo arrivò l'altro agente, che a differenza del collega si era fermato dalla parte di Alessandro. Però non osservava Alessandro, ma bensì Amanda, con un aria molto severa.

    Alessandro ebbe paura che il primo poliziotto sospettava di lui. Però non aveva dubbi dell'efficacia del suo piano, quindi si apprestò al copione. Fece una faccia triste, con uno sguardo perso nel vuoto.

    "Mi chiamo... Mi chiamo Marco Cariglia..." continuando a guardare il cruscotto davanti a lui, cercando di infondere quanta più tristezza nei suoi occhi.


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Felpa con cappuccio
    -Jeans con cintura in pelle
    -Scarpe da ginnastica
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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  3. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi

    "Cosa le succede signor Cariglia?" disse il poliziotto guardando Alessandro con aria seria.

    Nel frattempo la ricetrasmittente dell'altro agente incominciò a emettere dei suoni, quest'ultimo si allontanò un po per rispondere..







     
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  4. Roxas
     
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    Il suo piano stava funzionando, il poliziotto si era accorto del presunto stato d'animo di Alessandro. Gli domandò con aria seria:

    "Cosa le succede signor Cariglia?"

    A quelle sue parole, Alessandro fece finta di aver sentito per la prima volta il poliziotto. Infatti alzo lo sguardo lentamente, per poi girarsi verso di lui. Nel frattempo l'altro agente si allontanò dalla vettura, poiché doveva rispondere alla sua ricetrasmittente, che col suo gracchiare chiedeva l'attenzione del proprietario.

    Alessandro, appena preso il contatto visivo con l'uomo, deglutì. Poi, assumendo sempre un aria persa negli occhi, rispose:

    "Mi.. Mi deve scusare, agente. Vede, oggi ho perso un caro amico, una persona che mi era sempre stata affianco a me." e fece il segno all'ambulanza dietro di loro.

    Fermo subito con un gesto di mano eventuali domande o risposte del poliziotto, e incominciò a parlare, cercando di infondere un senso di colpa nelle sue parole che sembrava stranamente sincero.
    pensa a cose tristi, pensa a cose tristi, pensa a cose tristi, pensa a cos...

    "Lo so, agente. Avrei dovuto parlare con voi appena potuto, ma non sono stato presente al... momento.
    Si mise una mano sulla fronte per sembrare il più addolorato possibile, e per rivolgere lo sguardo a terra. Sapeva benissimo che non poteva guardarlo negli occhi a lungo, altrimenti avrebbe capito.

    "Ci incontrammo questo pomeriggio alle 16:30, signore. Voleva presentarmi Roma, poiché io abito a Firenze. Avevamo fatto un giro, per poi arrivare qui. In televisione diedero delle immagini di uomini che... che..." fece un sospiro. Un gran sospiro sincero, poiché anche dopo quello che è successo, gli era difficile capacitarsi della cosa: "..che mordevano altre persone." .

    "Non c'è la facevo a vedere quelle immagini, agente. Lui voleva sapere cos'era successo, e quindi mi allontanai da solo per un po. Nel tragitto incontrai altri miei amici di Roma, fra cui Andrea ed indicò Carlo "e Viola." ed indicò Amanda.

    Quando tornai, però, vidi... Vidi Luca... e li incominciò a piangere.
    Non stava fingendo di piangere, ma piangeva davvero. Stava ripensando che lui, Aurora e anche l'altro signore, avevano riposto a lui la loro fiducia. Odiava quando la gente contava su di lui, sentiva troppe responsabilità addosso. E adesso che sono morti per colpa sua, non riuscì a trattenersi dalle lacrime. Non aveva alcun rapporto con loro, ma l'idea che sono morti per lui, che avevano dato la loro vita per dei suoi "ordini" lo struggeva, in qualche modo.
    Continuò a piangere per due minuti, non capendo se era giusto approfittare del loro ricordo per una bugia. Ma non si fece domande a lungo. Una volta finito di piangere, si asciugò le lacrime con le mani e si mise a riguardare il cruscotto con il solito vuoto negli occhi.



    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Moderatore

    Alessandro Lombardi
    "Mi dispiace per la sua perdita signore...purtroppo vi devo chiedere di seguirci in centrale...se lei e i suoi amici conoscevate quell'uomo potreste esserci di aiuto", appena il poliziotto ebbe finito la frase il suo collega arrivò di corsa "Pasquale! Ha chiamato la centrale...hanno detto che dobbiamo dirigerci all'ospedale..hanno bisogno di uomini", Pasquale guardò il suo collega per qualche secondo mordendosi il labbro indeciso sul da farsi, poi si rivolse nuovamente agli occupanti dell'auto "Ok sembrerebbe che dobbiamo rimandare il nostro colloquio a un'altra volta...perfavore signor Cariglia può darmi un numero su cui contattarla?"






     
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  6. Roxas
     
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    Il poliziotto sembrava affrancato dalle parole di Alessandro, ci credeva.
    "Mi dispiace per la sua perdita signore...purtroppo vi devo chiedere di seguirci in centrale...se lei e i suoi amici conoscevate quell'uomo potreste esserci di aiuto"

    Alessandro si paralizzo dalla paura. Alla fine ha ottenuto l'effetto opposto di quello che voleva. Se fossero andati in centrale, avrebbero verificato in archivio le loro identità, e li sarebbe saltato fuori l'inganno. Fece per rispondere all'agente, ma non fece in tempo che il suo collega arrivò tutto affannato, che gli disse riprendendo fiato:
    "Pasquale! Ha chiamato la centrale...hanno detto che dobbiamo dirigerci all'ospedale..hanno bisogno di uomini"
    Il poliziotto scosto lo sguardo da Alessandro al suo collega, e mordendosi il labbro per l'indecisione si rivolse ad Alessandro:
    "Ok sembrerebbe che dobbiamo rimandare il nostro colloquio a un'altra volta...per favore signor Cariglia può darmi un numero su cui contattarla?"

    Alessandro scosse la testa:

    "Loro conosco me, ma non conoscevano... lui." e rivolse lo sguardo al corpo. "E purtroppo non posso neanche darle un recapito telefonico, per il semplice fatto che non ne ho uno. I telefonini li ho sempre odiati, e abito a Firenze, quindi nessuno potrebbe rispondere. Però, non si preoccupi, appena data la notizia ai familiari e appena mi sarò ripreso, sarò io stesso a presentarmi in centrale.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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  7. CPL ©
     
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    Moderatore

    "Ok perfetto! In ogni caso ricorda che mentre correvo in qua ho preso giù il numero di targa e poi questa macchina è fatica non notarla, te lo dico giusto per aver la sicurezza che tu magari per paura possa non presentarti", finita la frase i due agenti corsero verso la loro vettura, nel mentre l'ambulanza era già andata via da un po.

    Carlo si girò verso Alessandro "Wao...quella chiamata ci ha salvato letteralmente il culo" poi si rivolse verso i posti dietro e guardò Amanda, "Ei Viola..." disse ridendo, "Dai che ti riporto a casa", Amanda stava sudando freddo, tremava e stava facendo dei respiri profondi per calmarsi.

    Carlo girò la chiave, premette sull'acceleratore e quasi contemporaneamente la radio si accese e partì "On Top of The World" degli Imagine Dragons, nel giro di qualche attimo furono in strada..









    Edited by CPL © - 29/7/2014, 15:56
     
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  8. Roxas
     
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    Il poliziotto rifletté un attimo e rispose:
    "Ok perfetto! In ogni caso ricorda che mentre correvo in qua ho preso giù il numero di targa e poi questa macchina è fatica non notarla, te lo dico giusto per aver la sicurezza che tu magari per paura possa non presentarti"

    Finita la frase, i due agenti corsero verso la loro vettura correndo come dei forsennati. L'ambulanza invece era sparita già da un po.

    Alessandro finalmente si rilasso. Aveva molta tensione, anche se non lo voleva dare a vedere. Sospirò, rilassando ogni muscolo del suo corpo sul sedile. Solo in quel momento si era accorto di come era comodo.
    Poteva andarmi peggio, non posso lamentarmi.

    Carlo si girò verso di lui:

    "Wao...quella chiamata ci ha salvato letteralmente il culo"

    "Cazzo, veramente ahahah"

    Sghignazzava. Non credeva che molte persone potevano fregare degli agenti della polizia come ha fatto lui quest'oggi. Carlo volse il suo sguardo nei sedili posteriori e guardo Amanda: "Ehi Viola..." disse ridendo, e anche Alessandro si uni alla risatina: "Dai che ti riporto a casa". Alessandro si girò pure lui per guardare Amanda, e vide che stava sudando freddo, tremava e respirava profondamente per calmarsi. Se i poliziotti fossero rimasti un altro po, lei sarebbe scoppiata.

    Si volse davanti al parabrezza, appoggiò il braccio sulla portiera e disse:
    "Bhe, vediamo quanto fa questa belva."

    Carlo girò la chiave per l'accensione e premette l'acceleratore. Nello stesso istante si accese la radio, su una stazione che trasmetteva "On Top of The World" degli Imagine Dragons. Dopo qualche attimo si trovarono subito in strada.
    Alessandro aveva abbassato il finestrino per godersi i 40 km orari che la cadilac percorreva. Vedeva Carlo alla guida che sorrideva, a quanto pare adorava quell'auto. Rivolgendosi a lui, gli disse:
    Dove hai intenzione di andare? Dopo aver accompagnato lei, ovviamente.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Edited by CPL © - 29/7/2014, 15:57
     
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  9. CPL ©
     
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    Alessandro Lombardi
    "Pensavo di dirigerci verso l'ospedale, magari i medici li presenti ci sanno dare qualche informazione in più di ciò che sta accadendo..ad ogni modo non ci vorrà molto ad accompagnare Miss coraggio..abita a 10 minuti da qui", Amanda sentendo quelle parole emise un suono simile a un brontolio.

    In strada intanto il traffico iniziava ad aumentare, "Cavolo...forse ci vorranno un po più di 10 minuti" disse Carlo dando scocciato un colpetto al volante.







    Ho commesso un errore che adesso ho già corretto sia nel mio che nel tuo post....On top of the world ..è degli Imagine Dragons ahaha
     
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  10. Roxas
     
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    "Pensavo di dirigerci verso l'ospedale, magari i medici li presenti ci sanno dare qualche informazione in più di ciò che sta accadendo..ad ogni modo non ci vorrà molto ad accompagnare Miss coraggio..abita a 10 minuti da qui". Sentite queste parole, Amanda emise uno sbuffetto simile ad un brontolio.

    "Non sarà pericoloso andare all'ospedale? Voglio dire, se io fossi infetto, li sarebbe il primo posto dove andrei."

    La Cadilac spediva agilmente verso la propria strada, quando comparvero diverse macchine. Dalle poche decide diventarono centinaia, migliaia, e poi cosi tante da svanire nell'orizzonte. Si sentiva un chiasso infernale composto da clacson e persone che urlavano come pescivendoli. A forza di sentire tutto quell'accozzaglia di suoni, incominciò a tornare l'emicrania di quel pomeriggio.

    "Cavolo...forse ci vorranno un po più di 10 minuti" disse Carlo, e incominciò a picchettare il pulsante del clacson.

    "Oh, dio mio, non incominciare pure tu con questo clacson". Dopo queste parole Alessandro si mise le mani nelle orecchie e se le tappo, cercando di ignorare quella turbinosa via formata più da suoni che da auto.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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  11. CPL ©
     
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    Alessandro Lombardi

    Carlo appariva sempre più spazientito,"Ok...in strada avanti non si va...se vogliamo sperare di muoverci dovremmo proseguire a piedi" detto questo accostò con la macchina dopo diversi tentativi nel primo punto libero che trovò, aprì la portiera e scese, "Allora? Mi seguite o rimanete in auto?"; Amanda dopo qualche attimo di esitazione aprì la portiera e uscì dall'auto, "A me basta arrivare il prima possibile a casa".







     
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  12. Roxas
     
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    Passati diversi minuti, Carlo appoggiò la testa sul volante per la disperazione. Avere una cadilac bloccata nel traffico e come avere un aereo senza motore. E purtroppo i tre se ne stavano accorgendo sempre di più.

    Per passare il tempo, Alessandro picchiettava sempre di più il finestrino. Carlo sbuffava continuamente. Ciò che faceva Amanda era un mistero, poiché Alessandro non osava girare la testa, aveva paura di esser aggredito da quella pentola a pressione.

    Dopo diverso tempo che pareva interminabile, Carlo spezzo il silenzio:

    "Ok...in strada avanti non si va...se vogliamo sperare di muoverci dovremmo proseguire a piedi"

    Detto ciò, si avviò verso il primo posto libero che è riuscito a trovare. Fece diversi tentativi, per poi riuscire a parcheggiare. Alessandro guardò fuori: La coda era sterminata, file di macchine lunghissime.
    Quando scese dalla macchina, Carlo chiese ai due in auto:
    "Allora? Mi seguite o rimanete in auto?"
    Alessandro rifletté pochi secondi, il tempo sufficiente per sentire il concerto di macchine e grida.
    "Meglio camminare che sentire ancora un po quest'orchestra. Detto questo, scese dall'auto. I due volsero lo sguardo su Amanda, che dopo un attimo di esitazione, scese dall'auto:
    "A me basta arrivare il prima possibile a casa"

    Alessandro si rivolse a Carlo:

    "Fai strada tu" e si scosto per farlo passare.


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Alessandro Lombardi

    Carlo passò affianco ad Alessandro ed iniziò ad avanzare, "Alla prima strada giriamo a destra, dritto per un po e poi prendiamo la prima strada a sinistra, qualche metro e siamo davanti a casa sua; dopo di che dritti all'ospedale, chiaro?" , mentre diceva questo gesticolava con le mani per rendere più chiaro ciò che diceva in mezzo a tutto quel frastuono.

    "Sembrerebbe che anche gli altri abbiano scelto di andare piedi", disse Amanda guardando le decine e decine di persone che come loro stavano scendendo dalle loro auto.






     
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  14. Roxas
     
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    Carlo passò avanti ad Alessandro, e iniziò a parlare:

    "Alla prima strada giriamo a destra, dritto per un po e poi prendiamo la prima strada a sinistra, qualche metro e siamo davanti a casa sua; dopo di che dritti all'ospedale, chiaro?". Mentre parlava, gesticolava per rendere più chiaro il discorso, visto il gran casino che vi faceva da sottofondo.

    Parlò prima Alessandro, che con un cenno con la testa disse: "Chiaro." .Voleva continuare il discorso, ma lo interruppe Amanda, che stava indicando verso le macchine:

    "Sembrerebbe che anche gli altri abbiano scelto di andare piedi"

    Alessandro si girò verso dove indicava. Aveva ragione. Moltissime persone stavano scendendo dalle loro auto. Con l'aprirsi di moltissime vetture, la strada si riempì di luci di emergenza. Alessandro si chiese se come doveva vedersi dall'alto, probabilmente poteva sembrare totalmente insignificante come poteva sembrare, a suo parere, una vena della città in cui scorreva il sangue.

    "Adesso sappiamo che con la macchina è impossibile muoversi. Ok, andiamo, questo posto mi piace sempre meno."


    Alessandro "Alex" Lombardi

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    Alessandro Lombardi



    I tre camminarono per 5-10 minuti e man mano le persone diventavano sempre di più, a un certo punto un uomo sui trentanni per farsi spazio tra la folla iniziò a dare spinte a chi aveva attorno, sia che questi fossero uomini sia che fossero donne o bambini, arrivato nello stesso punto di Carlo gli diede una gomitata per riuscire a passare, quest'ultimo che ormai aveva i nervi a pezzi, scoppiò, "Maledizione! Ma cosa ti passa per la testa?! Vieni qua bastardo che ti metto a posto!!", l'uomo sentendo le parole di Carlo si fermò, diede una spinta a un ragazzo di 15-16 anni davanti a lui che gli bloccava la visuale e iniziò a guardare Carlo stracolmo di rabbia, "Cos'hai detto?! Dai fammi vedere coglione!", Carlo sentendo quelle parole scoppiò in un grido di rabbia e gli si avventò addosso placcandolo e buttandolo a terra, subito iniziò a colpirgli ripetutamente il viso con pugni, intanto le persone attorno si allontanavano dalla zona della rissa e mentre alcuni proseguivano altri si fermavano a guardare la scena.






     
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89 replies since 20/7/2014, 23:10   670 views
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