Condominio Alessandro Lombardi, Roma (vecchia)

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  1. Roxas
     
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    -Inizio partita-

    "Uh, che mal di testa. Che ore sono?"
    Erano le 16:30, in una giornata che, almeno all'apparenza, rispecchiava lo stile di vita di Roma. Un freddo pungente e del chiasso dalle strade che nemmeno in un concerto si poteva avere. Dalle persiane semi-chiuse si infiltravano fasci di luce diurna che illuminavano quella stanza che altrimenti sarebbe stata completamente buia. Sul comodino affianco al letto vi erano una sveglia impostata alle 9 di mattina che, almeno da quel che percepiva Alessandro, suonava forte quanto una campana, ed una bottiglia completamente vuota.

    Alessandro fece un tentativo di spegnere la sveglia che si concluse con la sua caduta dal letto. Con la testa che gli pulsava forte, riusci ad rialzarsi e a spegnere "Questo dannato cannone da guerra" . Con l' emicrania che non accennava a diminuire, si diresse in bagno a lavarsi il viso e fare il punto della situazione.

    "Ho esagerato con l'alcool ieri sera. Far sapere ai miei genitori di aver fallito l'esame non è facile, ma meglio sentire le urla di mio padre su stronzate come il senso di responsabilità che avere questo mal di testa. Non voglio neanche immaginare cosa mi dirà Andrea per il ritardo al lavoro. Come minimo mi farà fare gli straordinari per una settimana.

    Uscì dal bagno e aprì le persiane. Dopo esser stato abbagliato dalla luce del sole per qualche secondo, accettò di buon grado l'inizio della sua giornata. Emicrania, genitori, e datore di lavoro su una probabile crisi di nervi a parte, non aveva alcun motivo di rovinarsi una giornata che a sua parere era splendida.

    Prese il cellulare sulla scrivania e lo accese, scorrendo sulle chiamate e i messaggi persi. Vide che dopo la sua chiamata, di cui non osa immaginare cosa può aver detto, ai suoi genitori, loro non l'ho hanno richiamato. Vide però decine e decine di chiamate perse dai suoi colleghi, e un messaggio dal suo datore di lavoro che minacciava di licenziarlo se non si fosse presentato entro un ora. Era stato inviato alle 16:00, aveva solo un quarto d'ora ormai. Si vestì in gran fretta, prese il suo zaino, e corse fuori di casa.

    "Bel modo di iniziare la giornata" si disse fra se e se.

    "Spostamento a ESTERNO- Strade Roma"


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Scarpe da ginnastica
    -Jeans blu
    -Canottiera bianca
    -Felpa.
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi


    "Spostamento da ESTERNO - Strade Roma"

    Alessandro aprì lentamente il portone del condominio, salì a fatica le scalinate per via del tremolio delle gambe dovuto a ciò che era da poco successo, arrivato di fronte alla porta di casa sua si fermò un attimo, cercò nello zaino e nelle tasche le chiavi, iniziò a sudare freddo, nulla, nella fretta di uscire se le era probabilmente dimenticate in casa...


    Sono una carogna, guardo anche alla minima cosa ehehe, non hai detto di aver preso su le chiavi di casa quando sei uscito.

    Comunque abbiamo fatto un errore, soprattutto colpa mia che non ci ho pensato sul momento, quando sei entrato nel bar non eri più all'esterno, avremmo dovuto mettere "Spostamento a Bar "nome a caso"". Ricorda anche tu che ogni spostamento da esterno a interno o viceversa, implica l'apposita annotazione





     
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  3. Roxas
     
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    Alessandro aprì lentamente il portone del condominio. Salì lentamente, a ogni scalino corrispondeva ad una scossa di dolore che il corpo gli mandava. Digrignando i denti, riuscì ad arrivare all'ultimo piano del condominio. Arrivato davanti alla porta, si mise a cercare le chiavi in tasca. Non riuscì a trovarle da nessuna parte.

    "CAZZO!"

    Frustrato da questo ennesimo problema, diede un forte pugno alla porta. Tremò tutta la porta, ed il suono rimbombò per tutto il palazzo. Alessandro ritrasse subito la mano, dolorante. Notò che nella parte dove aveva colpito la porta,aveva lasciato una gran traccia di sangue. Si guardò in giro e vide che aveva lasciato una scia di sangue per tutto il condominio. Li divenne preda di una impetuosa risata, tanto che si dovette accovacciarsi allo stipite della porta.

    "Anche se riuscissi a entrare in casa, poi tutti quanti, quando usciranno dalle loro case, vedranno tutto quel sangue... Già mi immagina la faccia di quella megera, quando uscirà da quel buco di casa. Per non parlare della donna delle pulizie, adesso ha un senso in questo condominio. Da tre anni che sto a Roma, ma non l'ho mai vista fare niente. Già mi immagino quello che dirà "Brutto disgraziato che si porta dietro di tutto! Prima si portava terra e acqua, adesso si porta dietro pure il sangue! Appena lo trovo gli farò una sgridata che nemmeno quella incosciente di sua madre le ha mai fatto." senza contare che..."

    Stava ridendo di gusto. Era da tanto che non lo faceva. Dopo tutto quello che ha passato in quella giornata, rideva come un pazzo. Tento di rialzarsi ben cinque volte, ma ogni volta gli veniva una contrazione allo stomaco, dovuto dalle risate, che lo costrinse a tornare giù. La sesta volta fu quella buona.

    Pensò di usare il multiuso, ma decise che era meglio di no. Già vi era una vistosa macchia di sangue sulla porta, una pozza ai suoi piedi, ed un altrettanta scia di sangue dal portone del condominio fino alla porta. Se scassinava la porta, il poliziotto di turno non si sarebbe fatto problemi a prenderlo a raffica di colpi d'arma da fuoco.

    Decise di suonare al suo vicino di casa, Carlo. Di tutte le carogne che riempivano lo stabile, lui era l'unico che gli era simpatico. Sopratutto dopo che ha saputo che viene anche lui da Foggia, sentendosi meno solo. Non parlavano mai, però si salutavano ogni volta che si vedevano.

    "A differenza di quelle simpaticissime teste di pene che mi fanno occhiatacce come se fossi un intruso."

    Ancora ridacchiando un po, suonò il campanello.



    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Scarpe da ginnastica
    -Jeans blu
    -Canottiera bianca
    -Felpa.
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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  4. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi



    Alessandro suonò il campanello dell'appartamento di Carlo, il suono a causa del totale silenzio che aleggiava nel condominio, si sentii fin giù al pianerottolo.

    "Hem..sì un attimo..sto arrivando...Amanda prendimi la camicia per favore..e prendine una anche tu" disse una voce maschile proveniente dall'interno dell'appartamento, si sentì un po di trambusto e qualche attimo dopo la porta si aprì, davanti gli si presentò Carlo, capelli spettinati, camicia sbottonata e boxer, dietro il vicino Alessandro vide una ragazza mai vista prima d'ora nel condominio, che si teneva una camicia di Carlo chiusa con le mani davanti e guardava quello che per lei era uno sconosciuto, Carlo rimase un attimo sorpreso, squadrò Alessandro dalla testa ai piedi e disse "Ale...in che razza di casino ti sei cacciato..?"






     
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  5. Roxas
     
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    "Hem..sì un attimo..sto arrivando...Amanda prendimi la camicia per favore..e prendine una anche tu"
    "Amanda?"

    Si sentì un po di trambusto in casa, evidentemente si stava preparando per uscire. Appena appena la porta si aprì, ne uscì Carlo.

    Carlo era un ventottenne scuro di pelle che doveva fare la laurea in medicina specializzanda in chirurgia, capelli scuri spettinati, occhi marroni chiaro, alto 1.80 metri circa, aveva le basette che gli arrivavano fino alla mascella, ma ben curate. Si presentò fuori in boxer, con la camicia sbottonata, insieme ad una ragazza che non aveva mai visto.

    La ragazza doveva avere tipo 25 anni, era alta si e no 1.60 metri, capelli biondi chiaro e occhi azzurri. Lei stava squadrando Alessandro dalla testa ai piedi, aveva uno sguardo spaventato, quasi come se si aspettasse di essere aggredita.

    Carlo invece lo osservava con aria severa, e dopo disse:
    "Ale...in che razza di casino ti sei cacciato..?"

    Ancora divertito dai pensieri precedenti, disse:

    "Uh, cosa?" si guardò i vestiti: "Intendi tutto questo sangue? Un regalo per la nostra donna delle pulizie eheh" sghignazzo, ma poi si ricordò di chi era quel sangue, è tornò subito serio.

    Questa volta rivolgendosi ad entrambi:
    "Scusate se vi disturbo, ma ho dimenticato le chiavi dentro l'appartamento e come potete vedere" fece come per annusarsi addosso "Ho bisogno urgentemente di una doccia. Inoltre vi consiglierei di non uscire fuori di casa. Guardate dalla finestra, vi spiegherò tutto più tardi"


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Scarpe da ginnastica
    -Jeans blu
    -Canottiera bianca
    -Felpa.
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
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  6. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi



    Carlo continuò a fissare Alessandro con aria severa per qualche secondo, dopo di che parlò "Entra...vatti a fare una doccia, ma poi mi spieghi cosa è successo la fuori", si scostò per farlo entrare e la ragazza fece qualche passo indietro impaurita nonostante fosse già lontana..




     
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  7. Roxas
     
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    Carlo continuò a osservarlo, in maniera molto severa. Aveva pochi anni più di lui, ma Alessandro lo riteneva molto più maturo di lui.

    "Entra...vatti a fare una doccia, ma poi mi spieghi cosa è successo la fuori"

    "Grazie"

    Carlo scostò per lasciarlo entrare. Amanda fece altrettanto, anche se si trovava molto più lontano da lui, il che non aveva senso.

    "Forse quella ragazza ha ancora paura di me. Ma diamine, ora sta dando sui nervi questo suo comportamento."

    Entrò in bagno, lasciò i vestiti grondanti di sangue sul mobile ed incominciò a lavarsi. Si sentiva rigenerato. Non si ricordava che era cosi bello sentirsi puliti. Alessandro, infatti, è una persona abbastanza "schizzinosa", nel senso che non gli da fastidio guardare cose come sangue, gelatine o altro, ma preferirebbe di tutto piuttosto che toccarle, le provoca un fastidio inimmaginabile, fastidio che stava scivolando lentamente.


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Scarpe da ginnastica
    -Jeans blu
    -Canottiera bianca
    -Felpa.
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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  8. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi


    Il sangue e la sporcizia che Alessandro aveva in viso e tra i capelli scivolò velocemente giù per il corpo con il passare dell'acqua, per poi finire risucchiata nel punto in cui l'acqua defluiva, formando un piccolo e rossastro vortice dovuto al risucchio.
    Dopo 5 minuti, giusto il tempo di scrostarsi di dosso il sangue, Carlo bussò alla porta del bagno, "Hai finito? Ho capito che sei parecchio sporco, ma non c'è bisogno che tu esca tutto bello e profumato, stasera non penso che uscirai. Ad ogni modo, muoviti, appena hai finito avremmo parecchio di cui parlare, e voglio la verità sia chiaro, di me ti puoi fidare"







     
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  9. Roxas
     
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    Anche se inizialmente con riluttanza, lo sporco procedeva veloce nelle tubature. Alessandro vide tutto quel sangue sgorgare nella buco da cui defluiva l'acqua, dove aveva creato un mulinello di sangue.

    Passarono 5 minuti buoni, quando sentì bussare alla porta:
    "Hai finito? Ho capito che sei parecchio sporco, ma non c'è bisogno che tu esca tutto bello e profumato, stasera non penso che uscirai. Ad ogni modo, muoviti, appena hai finito avremmo parecchio di cui parlare, e voglio la verità sia chiaro, di me ti puoi fidare"

    Seppur con riluttanza, chiuse la valvola che faceva affluire l'acqua dal doccino.

    "Se eri tu quello pieno di schifezze, non avresti mai detto cosi."

    Uscì dalla doccia, e li si ricordò che i suoi indumenti erano ancora zuppi di sangue. Era inutile rimetterseli, altrimenti non avrebbe risolto niente. Decise di prendere in prestito l'accappatoio del vicino.

    "Meglio dell'alternativa."

    Li indossò, e uscì fuori dal bagno. Si mise a guardare la casa, era la prima volta effettivamente che la guardava. L'aveva sempre vista da fuori.
    Ma non era questo il momento, quindi decise di andare da Carlo e da ormai una sempre più spaventata Amanda a spiegare la situazione. Dopo tutta l'ospitalità che gli hanno offerto, era il minimo.

    Ho cambiato l'abbigliamento nella scheda, va bene?



    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Accappatoio da doccia
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
    Soldi: 50 euro
    Note: N/A

     
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  10. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi



    Carlo appena vide Alessandro uscire dal bagno con il suo accappatoio lo guardò un attimo perplesso, "Fai con comodo, non c'è bisogno di chiedere tranquillo...bah...dai siediti e spiegami ciò che è successo" e gli indicò una poltrona affianco a lui...









    Perfetto perfetto ;) Bel lavoro
     
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  11. Roxas
     
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    Quando uscì dal bagno, vide Carlo con uno sguardo assai perplesso per poi rispondere:

    "Fai con comodo, non c'è bisogno di chiedere tranquillo...bah...dai siediti e spiegami ciò che è successo" indicandogli una poltrona affianco a lui.

    Avvicinandosi al salotto, Alessandro disse ironicamente:
    "Non sono il tipo che gira nudo in casa d'altri sai"

    Si sedette. Pensava fra se e se cosa era meglio dire:

    "Dovrei dirgli la verità? Se gli dicessi una bugia, una volta uscito fuori di qui vedrebbe tutto il casino che è successo, e potrebbe anche rischiare la vita. Ma se gli dico che ho letteralmente spappolato il cranio di una persona, potrebbe agitarsi e chiamare la polizia." e scocco un occhiata ad Amanda, che aveva ancora molta tensione negli occhi, seppur minore, probabilmente perché non ci stava più quel sangue: "Lei lo farebbe di sicuro. Dirò la verità a Carlo, ma meglio farlo in privato. Se sente queste cose nel modo sbagliato, potrebbe fare qualche sciocchezza. Lui saprà le parole giuste da dirli."

    Parlò a Carlo sottovoce, per non farsi sentire dalla ragazza: "Possiamo parlare in privato?" e indicò il balcone: "Quel posto è perfetto. La tua ragazza sembra stia per scoppiare dal panico, non vorrei allarmarla più del necessario."


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
    Armi: N/A
    Zaino:
    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Accappatoio da doccia
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
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  12. CPL ©
     
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi


    Carlo guardò Amanda per un attimo dopo di che si rigirò verso Alessandro, "Ok dai vieni...ah..comunque, non è la mia ragazza".
    Carlo si alzò e andò a trafficare in una scatolina appoggiata sopra a un mobile di fianco al televisore, dopo qualche secondo tirò fuori da questa una chiave, si diresse verso il balcone e velocemente aprì la porta-finestra.
    Arrivati sul balcone, Carlo fece passare avanti Alessandro e si trascinò dietro la porta accostandola, da dietro i vetri Alessandro notò che ora Amanda li guardava incuriositi con la coda dell'occhio; "Allora...ora possiamo finalmente parlare?", mentre diceva questo si diresse verso il bordo del balcone e si affacciò, attirato da un rumore di sirene che si stava avvicinando, "...ma che cazz?..quella macchina...sta andando a fuoco", in quel preciso istante un'autobotte dei vigili del fuoco e un'ambulanza voltarono la strada di fronte a loro dirigendosi verso il punto in cui l'auto aveva avuto l'incidente.
    Alessandro seguì con lo sguardo le due vetture e notò che l'ambulanza si era fermata abbastanza prima del punto d'impatto della macchina, "Per quale motivo resta così distante? C'è ancora molto spazio davanti a lei..."; dal veicolo scesero due uomini che si diressero nella direzione opposta all'auto in fiamme, Carlo ancor più incuriosito seguì i loro movimenti, e notò che nel punto in cui si fermarono c'era un uomo a terra con una pozza di sangue tutt'attorno alla zona della testa; si girò di scatto, "Che cosa hai fatto?! Non inventarti cazzate, poco distante dal nostro condominio c'è un uomo probabilmente morto e tu sei ricoperto di sangue...dimmi cosa hai fatto o giuro che non sto nemmeno a chiamare la polizia e ti scaravento giù dal balcone!!"..







     
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  13. Roxas
     
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    Dopo che finì la frase, Alessandro si mise comodo sulla poltrona, aspettando una risposta. Carlo guardò Amanda per un secondo, per poi rigirarsi verso Alessandro.

    "Ok dai vieni...ah..comunque, non è la mia ragazza"

    Carlo si alzò dal divano e si diresse verso il televisore. Prese da una scatolina appoggiata ad un mobile li affianco una chiave. Si avviò verso la porta finestra, ed Alessandro fece altrettanto. Carlo aprì la porta finestra e fece gesto ad Alessandro di uscire prima di lui. Dopo esser usciti fuori, Carlo accostò la porta. Alessandro notò che Amanda li guardava con la coda dell'occhio, anche se tentava di non darlo a vedere.

    Fuori il tempo era diventato cupo, una giornata totalmente diversa rispetto alla mattina prima. Nuvoloni grigi avevano in parte coperto il sole, non carichi di acqua, ma neanche di bel tempo.

    "Allora...ora possiamo finalmente parlare?"
    Alessandro stava per iniziare a parlare quando un rumore di sirene attirò la loro attenzione. Carlo si avvicino alla ringhiera per poter vedere cosa stava accadendo. Anche Alessandro si avvicinò alla ringhiera.

    Alessandro vide che la macchina che aveva fatto incidente era ancora in fiamme. Si stava immaginando come doveva essere ridotto il ragazzo dentro l'auto ormai. Lo vedeva come uno scheletro urlante pieno di vasi sanguigni, anche se era impossibile. Si mise una mano in bocca per trattenere il vomito. Carlo non aveva notato la sua reazione, guardava ancora impietrito la macchina in fiamme.

    "...ma che cazz?..quella macchina...sta andando a fuoco"
    "Quello è il minore dei nostri problemi, anche se ne è la causa, credimi"

    In quel momento, un'ambulanza e un'autobotte dei vigili del fuoco si stavano avvicinando all'auto in fiamme. Però entrambi notarono che l'ambulanza si era fermata abbastanza prima rispetto all'auto in fiamme. Alessandro capì il motivo, e sapeva che non poteva più mentire.

    "Per quale motivo resta così distante? C'è ancora molto spazio davanti a lei..."

    Dal veicolo scesero due uomini che si diressero dalla parte opposta all'auto in fiamme. Alessandro vedeva come gli occhi di Carlo seguivano la vicenda, fino a quando non si spalancarono completamente, evidentemente aveva visto il cadavere di Luca.
    Si girò di scatto verso Alessandro e disse:
    "Che cosa hai fatto?! Non inventarti cazzate, poco distante dal nostro condominio c'è un uomo probabilmente morto e tu sei ricoperto di sangue...dimmi cosa hai fatto o giuro che non sto nemmeno a chiamare la polizia e ti scaravento giù dal balcone!!"

    "In quel caso i cadaveri diventano due" disse, scherzando, ma quando vide la faccia di Carlo, si fece subito serio.

    Prima di incominciare a parlare, si assicurò che la sua faccia non sia visibile da chi è dentro l'abitazione. Non voleva certo che Amanda si spaventasse. Incominciò a parlare di quel che vide alla televisione, poi dell'incidente dell'auto fino a quando Luca perse le dita, anche se si limitò a chiamarlo "un passante". Non aveva idea del perché non volesse dire il suo nome, ma ogni volta che stava per pronunciarlo, gli si formava un nodo alla gola.

    "Quel passante gli mise due dita sul collo per vedere se era morto. Fu li che...
    Sospirò, per dire la cosa che più non riusciva ad accettare del tutto.
    "Perse le sue dita, strappate da un morso da quel figlio di puttana. Aveva detto che era morto, non aveva battito. Ma in quel momento, quella "cosa" era tornata a muoversi. Sembra difficile da credere, se me lo avesse detto qualcun altro, gli avrei dato del folle, ma lui era morto. Eppure lo ha morso, e incominciava a divincolarsi, mordendo qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
    Aspettò un eventuale reazione di Carlo. Quel che aveva detto era dell'inverosimile, non sapeva che cosa gli avrebbe detto.


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
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    -2x panini imbottiti
    -1x mappa della città
    -un attrezzo multiuso
    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Accappatoio da doccia
    Abilità: Ricerca Lv.3 / Agilità Lv.3 / Calci lv.2
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    Moderatore

    Alessandro Lombardi



    "Mi stai prendendo per il culo per caso?! .....okok...facciamo finta che ciò che hai detto sia vero, questo però non spiega il motivo per cui hai spaccato la testa a quel poveretto che fra l'altro ti aveva aiutato rimettendoci due dita!", più i secondi scorrevano e più la vena sul collo di Carlo si ingrossava e pulsava, voleva la verità e la voleva subito.





     
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  15. Roxas
     
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    Quando ebbe sentito le parole di Alessandro, Carlo rimase scioccato per un momento. Se lo aspettava, chiunque lo avrebbe fatto sentendo che una persona era appena tornata dall'oltretomba.
    Ancora incapace di calmarsi, rispose adirato:

    "Mi stai prendendo per il culo per caso?! .....okok...facciamo finta che ciò che hai detto sia vero, questo però non spiega il motivo per cui hai spaccato la testa a quel poveretto che fra l'altro ti aveva aiutato rimettendoci due dita!"

    La vena sul collo di Carlo si ingrossava e pulsava come il ticchettio dei secondi di una sveglia. Era evidente che non voleva sentire bugie, altrimenti l'epidemia sarebbe stata l'ultima dei suoi problemi.

    Capiva lo stato d'animo di Carlo, capiva anche che le sue parole erano difficili da credere, ma non sopportava quel tono di voce. Gli ricordava quando i suoi genitori non si fidavano di lui, di come lo davano del pazzo, e di come si lamentavano di nascosto che avevano un figlio con troppa fantasia. Per un attimo gli piacque l'idea che forse si stavano divorando fra di loro.

    "Poveretto?" disse con un tono di voce aggressivo: "Il tuo "poveretto" lo avevamo portato in quel bar per cercare delle cure mediche!" ed indicò il bar da cui si intravedeva l'interno tutto distrutto.

    "Io ed una ragazza che si era offerta di aiutarmi lo portammo li. Un altro signore si offrì di trattenerli la testa, perché si muoveva come un dannato, prima di perdere conoscenza. Ma quando si avvicinato abbastanza, lo sai cosa ha fatto? LO SAI COSA?" disse, urlando l'ultima cosi che potesse sfogare tutto lo stress accumulato della giornata.

    Notò che Amanda si era allarmata dall'urlo, quindi si avvicinò all'orecchio di Carlo, e gli disse:
    "Il tuo poveretto è saltato addosso a quel signore, divorandogli tutta la carotide. Probabilmente il suo cadavere sta ancora nel bar, o peggio, forse è diventato come lui."

    Si allontanò da lui, calmandosi un attimo.


    Alessandro "Alex" Lombardi

    Salute: Sano
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    -1x mappa della città
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    -una foto sbiadita di una persona cara
    Abbigliamento:
    -Accappatoio da doccia
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20 replies since 20/7/2014, 21:28   221 views
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